L’alimentazione è alla base del nostro percorso di qualità e il nostro vantaggio è di poter contare su un mangimificio interno al Gruppo. Produciamo i nostri mangimi con il marchio Naturalleva e siamo divenuti una realtà importante non soltanto in Italia ma anche in molti paesi comunitari e non, collocandoci tra i primi produttori all’interno del segmento di riferimento.
L’integrazione di uno stabilimento mangimistico all’interno del Gruppo costituisce uno dei pilastri fondamentali della nostra filiera. La partnership costante tra i tecnici degli allevamenti e quelli del mangimificio hanno portato a dei livelli qualitativi di alimentazione unici nel nostro settore. Grazie a questo processo siamo in grado di poter gestire direttamente i fattori critici alla base di un’alimentazione sana.
Se il pesce è ciò che mangia, allora è importante alimentarlo correttamente per ottenere, ad esempio, un livello ottimale di grassi nel filetto andando ad incidere anche sulla loro tipologia. Lo stretto controllo delle materie prime in uso e la continua validazione dei fornitori garantiscono il mantenimento di un alto livello qualitativo del mangime prodotto. In questo modo si garantiscono tutti gli elementi nutrizionali per la crescita del pesce quali energia, proteine, grassi, vitamine ed oligoelementi. Infatti, il livello e qualità di grassi nel mangime ed il tasso di alimentazione condizionano i livelli di grassi nel pesce e la loro tipologia.
Si sente spesso parlare di pesce come fonte di acidi grassi Omega 3 (tra i più importanti EPA e DHA), famosi per i loro effetti benefici in gravidanza, nelle prime fasi della vita come nell’età geriatrica, nella prevenzione di varie malattie, quali patologie cardiovascolari ed auto-immuni, patologie croniche e degenerative, depressione, nonché come promotori di benessere. Questa categoria di grassi è essenziale sia per i pesci stessi che per l’alimentazione umana. Infatti, i pesci, come gli esseri umani, non sono in grado di sintetizzare Omega 3 ex-novo quindi sono costretti ad assimilarli dall’alimentazione per poi utilizzarli nei processi metabolici ed energetici, oppure accumularli nelle carni arricchendosi così di EPA e DHA.